I Giganti

testo e regia Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
spettacolo esito finale del laboratorio teatrale 2022-2023
liberamente ispirato a I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello

con

Damiano Allocca/ Valerio Bosso/ Valentina Catino/ Barbara Ciolfi/ Serena Corrado/ Fabio Cugliari Michele D’Elia/
Chiara Ernetti/ Letizia Fazio / Elena Floridi/ Annapaola Ottaviani/Eleonora Palazzolo/ Paolo Panaro/ Laura Resca
e con Tiziana Lucattini e Fabio Traversa

  collaborazione alla coreografia e ai movimenti di scena Cristiano Fondelli
scene Francesco Persicoluci Chiara Saiellafonica Umberto Coppola

al limite, fra la favola e la realtà

Un nutrito gruppo di aspiranti attori si ritrova a teatro per dar vita ad uno spettacolo ispirato a I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello ma, soprattutto, per trovare un proprio personale spazio di espressione e condivisione. 
I Giganti della Montagna è un’opera incompiuta, come si sa, perché il suo autore è morto prima di portarla alla luce. Questo la rende unica, davvero l’opera aperta, e non solo perché non finita ma perché alcuni suoi personaggi, i cosiddetti Scalognati, che qui abbiamo ribattezzato Sbandati, risultano essere come punte di iceberg il cui “corpo” nel testo originale rimane sott’acqua, inesplorato, promettente sviluppi. 

I nostri Sbandati sono un gruppo di persone che si è autoesiliato dalla realtà e dalla quotidianità percepita come rozza, pericolosa, insensibile, e che avendo perso anzi negato la guida spirituale – il mago Cotrone in Pirandello – pare aspettino il loro Godot riducendosi ad ombre indeterminate, un po’ ribelli, un po’ tormentate, forse creative ma di certo impaurite. Una comunità senza un obiettivo comune se non il vago malessere antisistema. Una comunità insofferente ad un capo carismatico ma incapace di sviluppare un volere autonomo.
Nel loro eremo – che nella nostra storia diventa un vecchio teatro abbandonato in cima ad una montagna – arriverà una sera una compagnia di attori apparentemente convocata lì da Cotrone, che vive di stenti ed è stata decimata dagli abbandoni dei propri colleghi attori e dalle critiche feroci dei giornali. 

Un incontro fra simili ma distanti, tra ostinati perseveranti (gli Attori) e irriducibili indeterminati (gli Sbandati), che produrrà una trasformazione. La volontà di tenere in vita un progetto, per quanto fallimentare, diventa contagiosa. “Esserci”, questo è l’obiettivo. Sempre, caparbiamente, stupidamente, anacronisticamente, senza mai rinunciare a un pubblico a cui offrirsi, un pubblico che sia compagno e testimone nell’ impresa, piccola o grande che sia.

Una dichiarazione di fiducia in noi stessi, negli altri e nel futuro. 

La breve citazione “È la magia polverosa di velluti rossi e dorature sbiadite. Quel suo odore desueto e male in arnese da carnevale modesto…” è da Orson Welles

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